domenica 30 marzo 2014

"EX-MELISA", "EX-LIBRI AL CENTRO" ovvero "L'UOMO DI PAGLIA"

Come avevo previsto vengo oggi a sapre, ma non ci voleva un mago, che anche la seconda edizione di Melisa sta andando a gambe all'aria. Malgrado ciò, nessuno sembra preoccuparse, anzi, occuparsene nel Cantone, preoccupato solo dal turismo che si riduce sempre di più ed ultimamente dei pendolari...
Intendevo qualche autorità che si chiami Tribunale e viciniori. 
Basterebbe andare un pò indietro per domandarsi come sia riuscita la Valora AG (egemone nel settore distribuzione editoriale), che detta legge nel Cantone, a liberarsi a suo tempo della Melisa SA che, all'epoca della vendita a due novelli imprenditori, già vantava 2 (dico DUE) milioni di franchi di debiti. Ognuno potrebbe pensare che il pacchetto azionario, dato lo sfacelo del bilancio, sia stato acquistato a zero franchi. Macchè, si è trovato qualcuno (sicuramente la scelta è stata molto ma molto diffcile) che non sapesse leggere bene i bilanci e che firmasse un contratto che è stata la sua condanna a morte e che ha pagato alla Valore AG il magazzino, come se questo non facesse parte del patrimonio sociale (sic!!). Ma tant'è, si trova sempre qualcuno.... 
Così la Valora SA si è scaricata di un'azienda in profondo passivo, non ha onorato i suoi debiti (quelli della Melisa ovviamente), si è liberata di molti dipendenti facendo la bella figura che non li licenziava e per di più ha incassato centinaia di migliaia di franchi (come dicevo ha voluto i soldi per il magazzino merci!!!). Non conosciamo chi accetterebbe un'azienda in stato così comatoso e che  si impegnasse anche a pagare... Ma evidentemente si trova, specialmente se il nuovo imprenditore capisce subito che si possono pagare i debiti con i soldi dei fornitori (che non sono suoi, ovviamente...).
Concludendo, dopo il primo fallimento, ora si cercano ripari per non far fallire anche la seconda società. Ma un fatto è certo: il furbone svizzero-tedesco si è tolta una grossa rogna (però vorremmo vedere i suoi bilanci degli ultimi anni...). Il nuovo imprenditore (anche per lui vorremmo vedere i bilanci di tutta la gestione...) che pensava di assurgere a nuovo splendore, ha capito (speriamolo...) che non è stato altro che un uomo di paglia per dei voraci e avidi finanzieri, adeguandosi velocemente però al detto che a pagare ed a morire c'è sempre tempo (specialmente se nessuno ti censura ed usi i soldi degli altri...).
Nel frattempo, però, molte persone hanno perso l'impiego, un'azienda culturale storica è stata smembrata e distrutta e, cosa più importante, i creditori (leggi editori e distributori) hanno perso milioni di franchi..
Ma si sa e qualcuno professionalmente preparato più di me lo ha anche scritto e ribadito in alcune sedi, sembra che in Ticino accada anche di peggio.


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