"SIRIA", VECCHI RICORDI
Nel 1946 Agatha Christie, la signora del giallo, scriveva un libro dal titolo "Come, Tell Me How You Live" (in italiano pubblicato come "Viaggiare è il mio peccato"). Parlava dei vecchi ricordi dei suoi viaggi in Siria. Nell'epilogo rammentava il popolo siriano con queste parole:
-"(...omissis...) Perché dopo quattro anni passati a Londra con la guerra, mi rendo conto di quanto fosse bella quella vita e che gioia e che sollievo sia stato per me vivere quei giorni... Scrivere questa semplice relazione non è stato un lavoro bensì un impegno d'amore. non una fuga o un'evasione, ma l'aver posto nella fatica e nel dolore di oggi qualcosa di imperituro che non soltanto è stato mio, ma ancora lo è. Perché io amo questo dolce e fertile paese, la gente semplice che lo abita, gente che sa ridere e godersi la vita, che è indolente e felice, che ha dignità, buone maniere e un gran senso dell'umorismo, e per la quale la morte non è una cosa terribile. Inshallah, vi tornerò ancora e tutto ciò che amo non svanirà da questa terra... (Primavera 1944)"-
Povera Agatha che oggi non è più, se sapesse come il signore della guerra che governa con la dittatura quel Paese ha ridotto i suoi abitanti, sterminandoli come fossero formiche, mentre il mondo intorno sembra indifferente e non interviene per fermare questa carneficina, timoroso di possibili reazioni dell'uno contro l'altro. In realtà indifferente all'eccidio di più di 100.000 persone e di milioni di profughi, così come è già accaduto negli anni passati in altri luoghi molto vicini! Indifferenza ed egoismo della vecchia, molto vecchia Europa che pensa solo ai propri interessi!.
Gaston J. Algard
mercoledì 14 agosto 2013
sabato 10 agosto 2013
"GIUSTIZIA ITALIANA", GLI ANNI PASSANO, MA NON CAMBIA NULLA! Sembrano secoli che il "Governo
Italiano" parla di modificare le norme sulla "Giustizia" che, a quanto pare, non riesce a funzionare.
Ma già nel 1981 il vignettista "Altan", maestro della satira, aveva con arguta intelligenza focalizzato la situazione. Mi sembra quindi doveroso riesumare come vedeva lui le cose più di trenta anni fa e quanto non è mai accaduto in questa bella Nazione che, se del caso, sembra sempre aver valutato le proprie sentenze imputato da imputato.
Ogni riferimento ad accadimenti attuali non è, ovviamente, puramente casuale, mentre osservo da lontano...
Saranno graditi commenti intelligenti.
Gaston J. Algard
Italiano" parla di modificare le norme sulla "Giustizia" che, a quanto pare, non riesce a funzionare.
Ma già nel 1981 il vignettista "Altan", maestro della satira, aveva con arguta intelligenza focalizzato la situazione. Mi sembra quindi doveroso riesumare come vedeva lui le cose più di trenta anni fa e quanto non è mai accaduto in questa bella Nazione che, se del caso, sembra sempre aver valutato le proprie sentenze imputato da imputato.
Ogni riferimento ad accadimenti attuali non è, ovviamente, puramente casuale, mentre osservo da lontano...
Saranno graditi commenti intelligenti.
Gaston J. Algard
domenica 23 giugno 2013
COME LA VEDO IO
"TURCHIA" - "Benvenuti nella Repubblica Turca dello Stato di Polizia" scrive mercoledì su Hurriyet il notista Serkan Demirtas. I quasi pieni poteri dati ai servizi, scrive, fanno pensare al Muhabarat siriano del presidente Bashar al-Assad, ex-amico, ma ora acerrimo nemico del “sultano” Erdogan.Arrestare ed imprigionare migliaia e migliaia di cittadini invece di capire che il vento anche in Turchia sta cambiando velocemente ed è necessario mediare anziché usare il terrore, è solo un atto di estrema “arroganza” di un uomo che crede di essere al disopra non solo del proprio popolo ma anche di Allah, l’unico, il supremo ed il misericordioso, che Erdogan chiama spesso a testimone del suo agire nei suoi deliranti pubblici soliloqui. Solo che nessuno vede "misericordia" nelle sue azioni e, questo, prima o poi si paga sempre con una precipitosa caduta.
mercoledì 12 giugno 2013
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"TURCHIA" – Qualsiasi Presidente
di qualsiasi Nazione che, invece di ascoltare il proprio popolo disarmato, lo tratta
come sta facendo Erdogan della Turchia (chiamato dai più “il Sultano”), non può aspettarsi che di essere trattato dal popolo
nello stesso modo nell’immediato futuro. Rischiando di fare la fine, prima o
poi, di Mubarak, Ben Alì e Gheddafi. Ascoltando bene Erdogan, le sue parole
assomigliano ogni giorno di più a quelle di al-Assad di Siria.
venerdì 5 aprile 2013

Confesso, per quanto mi riguarda, che una formica tira calci come può.
giovedì 21 marzo 2013
TRA UN LIBRO E L'ALTRO, pensiamo anche ai bambini, con Algard Foundation, dove vengono versati buona parte dei diritti d'autore dei miei libri. Acquistando i miei libri contribuite agli scopi della Fondazione. Grazie a tutti i miei lettori.
Incorporated in 2013 by Gaston J. Algard, novelist (art. 1, Bylaws of the Foundation), the goal of the Foundation is to help and support, in Cagayan Province, the young children in schooling, summer activity, medical assistance and support their family. (See: www.algardproductions.com)
To help the Foundation you can offer contributions to:
MIXTURE S.A.
Mail to: mixture@algardproductions.com
you will receive banking license to make the payement
Incorporated in 2013 by Gaston J. Algard, novelist (art. 1, Bylaws of the Foundation), the goal of the Foundation is to help and support, in Cagayan Province, the young children in schooling, summer activity, medical assistance and support their family. (See: www.algardproductions.com)

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Anyone wishing to participate in the
activities of the Foundation
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as a volunteer, can send a full CV to:
foundation@algardproductions.com
domenica 3 marzo 2013
"COME LA VEDO IO"
March, 3 - 2013 - Cari amici, oggi vi parlerò di uno dei miei libri: “Mors omnia solvit”, scritto nel lontano 2007 e pubblicato nel 2011. Pensavo allora di aver raccontato quasi tutto quello che c’era da sapere su come funzionassero le cose nella bellissima penisola italica, dove ho vissuto e lavorato per anni, prima di ritrovare le mie origini Filippine. Osservando quello che sta accadendo, mi accorgo però di aver trascurato un elemento fondamentale: anche gli italiani sono capaci di “incazzarsi”. Scusate il termine, ma è proprio quello che serve. Rileggendo con attenzione il mio racconto mi era sembrato, o meglio ne ero sicuro quando scrivevo, che tutto in Italia fosse inamovibile. Così osserva anche il giornalista Mark Twain della NBC, giunto in Italia per indagare su una morte sospetta avvenuta negli USA (pagg. 361 e segg. Ed. italiana). Nel libro si parla anche di radicamento di poteri negativi forti, tanti e variegati che il giornalista si domanda come tutto ciò sia potuto accadere senza che gli italiani si ribellassero.

La combinazione di molti avvenimenti quasi simultanei, non solo in Italia, fa presumere a breve mutamenti epocali.
Materia per un nuovo thriller politico e sociale, ve n’è in abbondanza.
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