mercoledì 23 maggio 2018


VIAGGIO IN ITALIA
(note di uno scrittore che vive in Svizzera)

“COME LA VEDO IO”
Il 3 Marzo 2013 commentai su questo Blog la vittoria elettorale dei 5 Stelle, collegandomi  a quanto un personaggio del mio libro “MORS OMNIA SOLVIT” (pagg. 361 e segg. - Ed. italiana del 2011) pensava sugli italiani. Un giornalista USA venuto in Italia per un’inchiesta sulla mafia.
Colsi l’occasione, in contrapposizione al parere estremamente negativo del giornalista, per far presente la reazione quasi atterrita di politici di varia estrazione, giornali, TV e di tutti coloro che continuavano sino ad allora a giovarsi dei vecchi privilegi, per denigrare comicamente con metodi anche estremamente subdoli l’allora risultato elettorale. Per vincitori intendevo ovviamente i milioni di italiani “incazzati” (proprio così li avevo chiamati) che, ribellandosi e capovolgendo il mummificato quadro politico italiano, avevano votato un nuovo partito i 5 Stelle, sicuramente non potendone più delle delusioni subite.
Orbene, sono passati solo cinque anni da quella data e, dopo le recentissime elezioni, i 5 Stelle in coalizione con il partito della Lega, sono oggi in attesa di avere una risposta dal Presidente della Repubblica Italiana Mattarella per governare il Paese. Già, perché secondo la Costituzione, è il Presidente della Repubblica che deve dare il proprio placet alla formazione del nuovo governo. Poco importa se questi due partiti rappresentano la maggioranza elettorale votata dagli italiani e coloro che li hanno votati hanno già accettato il loro programma di governo. Cosa debba controllare per me è ignoto, ma sembra che così stabilisca la Costituzione Italiana.
Un fatto è certo. La montagna di critiche, come quelle accadute nel 2013, unite oggi al grido di: “al lupo, al lupo” si sta ripetendo molto più pesantemente anche in Europa (ed ovviamente dai partiti perdenti), dalla finanza che specula sullo spread e via dicendo. E non sono di poco conto, ve lo assicuro. Ognuno depreca una loro scelta o l’altra, dà consigli, intima vincoli, dice che devono fare questo o quello come se, alla faccia della libera democrazia, tutti questi signori abbiano voce in capitolo sulle scelte democratiche degli elettori italiani. Ma tant’è.
Non so come andrà a finire e, come in precedenza, non mi addentro in previsioni, facendo solo la cronaca degli avvenimenti. Non così il giornalista Vittorio Feltri che commenta malignamente la situazione, affermando che forse il Presidente della Repubblica sta valutando se il nuovo Presidente del Consiglio in pectore sia tanto affidabile da andare subito, appena nominato, ad inchinarsi di fronte alla Cancelliera tedesca Merkel, come hanno fatto tutti i suoi predecessori...
Una cosa è certa. I poteri consolidati che comandano non vogliono assolutamente che l’Italia cambi, così com’è fa troppo comodo a tutti. Non vogliono soprattutto che gli italiani rialzino la testa e possano riavere un benessere che manca da troppo tempo. I poveri e i disperati si controllano meglio, la storia insegna.

Gaston J. Algard - mercoledì 23-05-2018